Nell'opera Esercizio del cristianesimo, il celebre pensatore danese delinea la figura di Cristo nella contemporaneità, cioè così come si presentava agli occhi dei contemporanei.
Come si presentava Gesù agli occhi dei suoi contemporanei, ossia di coloro che hanno vissuto negli stessi anni nei quali predicava per la Galilea e lo hanno conosciuto.
Mettiamo subito in chiaro che Gesù visto nella contemporaneità non aveva il consenso popolare come lo intendiamo oggi. Gesù non godeva affatto del favore del popolo. Barabba lo aveva! E infatti quest'ultimo, notoriamente un piccolo criminale, fu liberato proprio al posto di Gesù, quando il prefetto romano Ponzio Pilato chiese al popolo: "Chi volete che liberi? Barabba o Gesù?"
Gesù appariva ai contemporanei attorniato da dodici discepoli e seguito da una folla di diseredati, di umiliati dalla vita, di disperati, di oppressi. Una folla di peccatori.
Venite a me voi che siete stanchi e oppressi. Io vi ristorerò
Questa è la contemporaneità con Cristo. Noi oggi lo vediamo nella gloria, lo vediamo sedere - trasfigurato attraverso i secoli nei quali il cristianesimo ha vinto - alla destra del Padre. Ma duemila mila anni fa, nel tempo in cui Gesù visse in carne e ossa, chi avrebbe mai speso due soldi per un sedizioso ribelle in lotta contro il potere costituito (così era visto) e circondato dalla feccia della società che pretendeva di redimere e aiutare?
Immagina di vivere contemporaneo di Gesù - chiede Søren Kierkegaard. Immagina di vederlo per la prima volta. Di vederlo attorniano da mendicanti, da ubriaconi, da ladruncoli, da derelitti, da chi vive di piccoli espedienti, da senza casa, dai perdenti della società. Questa folla di scarti umani, di peccatori, era solita accompagnarsi Gesù. Questa era la sua compagnia e il suo popolo. Ora a meno che anche tu non sia un perdente, un derelitto della società, e quindi provi empatia per queste persone... beh, dì la verità, quale giudizio avresti espresso nei confronti di quell'uomo? il Cristo? Un ciarlatano che dice di guarire la gente con i miracoli.
Suvvia, non scherziamo, ti avrebbe scandalizzato. Con ogni probabilità il tuo giudizio non sarebbe stato molto lusinghiero. Probabilmente lo avresti liquidato con un "falso e buonista di merda" o "buonista del cazzo" e avresti subito dopo invocato l'intervento delle autorità per metterlo a tacere e farlo imprigionare. Come in effetti è successo davvero a suo tempo con i contemporanei. Non prima ovviamente di avergli gridato forte: "portali a casa tua".
Allora lasciatelo dire, per Kierkegaard tu non saresti un buon cristiano. Ovviamente se non riuscissi a superare lo scandalo di quella vista. Per il pensatore danese chi non passa attraverso lo scandalo della contemporaneità con Cristo e non lo accetta così come era non può essere cristiano. Solo passando attraverso la possibilità dello scandalo della contemporaneità con Cristo si giunge alla vera fede.
Ma torniamo al nostro tempo. Se Gesù tornasse oggi sulla terra, tra gli uomini, sarebbe di nuovo seguito dai poveri (quelli veri) e dagli oppressi come lo fu duemila anni fa? Probabilmente sì. Perché quelli lui chiamava a sé: "Venite a me voi che siete stanchi e oppressi. Io vi ristorerò". Non chiamava a sé i ricchi, i famosi, i potenti, i benestanti, i sazi della vita. Chiamava stanchi e oppressi e continuerebbe a chiamarli anche oggi. E tra i poveri, i vinti, i perdenti della vita, è logico, ci sarebbero anche rom e immigrati. Inevitabile! Questo sarebbe il suo seguito e queste persone lui vorrebbe ristorare: gli oppressi, gli sfruttati, gli stanchi della vita perché hanno subito ogni sorta di ingiustizia.
Quindi, in conclusione, seguendo il pensiero di Kierkegaard possiamo concludere che Gesù era buonista?
Sì, senz'altro. Anzi possiamo affermare di più: lo sarebbe anche nel nostro tempo, lo è e lo sarà sempre. Fino alla fine dei tempi. Infatti, con Kierkegaard possiamo affermare che Cristo verrà nella gloria e seduto alla destra del Padre giudicherà secondo il suo metro buonista tutte le anime, dei vivi e dei morti. Nonostante tu o chiunque altro sia d'accordo o meno.
Se ti è piaciuto il nostro post oppure se non ti è piaciuto, scrivi un commento qui sotto.